Braccianti siciliani in sciopero della fame. Questa sera il focus su Iafue PerlaTerra

Dall’11 maggio alcuni braccianti siciliani dirigenti del SIFUS hanno iniziato uno sciopero della fame e della sete con l’obiettivo che “sia possibile istituire un tavolo di crisi permanente a livello Regionale che garantisca il rispetto dei diritti dei lavoratori“.

Mercoledi 17 maggio alle 21 Iafue PerlaTerra (la web/radio TV dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare promossa da Altragricoltura) ospiterà un focus per fare il punto con alcuni dei protagonisti di questa dura forma di lotta.

Ospiti del Focus, condotto da Katya Madfio e visibile in diretta streaming dalla pagina https://facebook.com/altragricoltura) saranno Ernesto Abate ed altri dirigenti impegnati nello sciopero della fame

Riportiamo il Comunicato della segreteria nazionale del Sifus con cui si dava conto dell’inizio dello sciopero della fame e dei suoi obiettivi (sotto la diffida inviata dal Sifus)

SIFUS CONFALI – OGGI IN SICILIA SCIOPERO DELLA FAME E DELLA SETE PER DIMOSTRARE AD UN GOVERNO CIECO CHE L’ACQUA AGLI AGRICOLTORI VA DATA QUANDO NE HANNO BISOGNO E NON, SE C’È, QUANDO CAPITA.

Roma 11-05-2023 – E’ possibile che per dimostrare che in Sicilia l’acqua agli agricoltori debba essere fornita quando le coltivazioni ne hanno bisogno, il SIFUS, attraverso alcuni suoi autorevoli dirigenti sindacali, debba intraprendere lo sciopero della fame e della sete?

Questo sciopero “forte” che auspichiamo non crei problemi di salute ai nostri dirigenti sindacali che, nel frattempo, rimarranno nei cantieri liggi ai carichi di lavoro, si pone l’obiettivo di mettere a fuoco gli atavici problemi dei Consorzi di Bonifica che non possono essere risolti solo affidandosi alla futura riforma del settore, ma con interventi urgenti, alcuni, per certi versi, oramai superati dell’avanzamento della stagione.

Ecco quali sono queste misure che l’ Assessore all’Agricoltura, on. Sammartino e la Burocrazia fanno finta di non vedere:

1) gli operai consortili andavano avviati nei cantieri, tutti, il 6 marzo scorso, come ha fatto il Consorzio di Catania in maniera che potessero effettuare preventivamente la manutenzione delle reti irrigue colabrodo che collegano le dighe ai campi. Nei Consorzi dove le assunzioni non sono ancora state avviate per attendere obsoleti cronoprogrammi realizzati col copia incolla, e’ necessario che si proceda immediatamente.

2) bisogna che la Regione paghi le imposte relative ai DURC di ogni dipendente in maniera che i consorzi possano concorrere per accedere ai bandi finanziati da fondi extraregionali e determinare lavoro.aggiuntivo per gli stagionali;

3) bisogna mettere in bilancio i fondi per il turnover del personale poiché rimpinguare le piante organiche in un annata di crisi idrica come quella che si preannuncia, serve prima che ai dipendenti precari dei consorzi, all’agroalimentare siciliano.

Questi interventi, in un annata di minimo storico di acqua nelle dighe, consentirebbe di trasferire il massimo di acqua dalle dighe alle campagne.

Per queste ragioni la Segreteria Generale del SIFUS sostiene, senza se e senza ma, lo sciopero della fame e della sete di Ernesto Abate al Consorzio di Catania, di Nino Augello al Consorzio di Agrigento e di Francesco Fazzino in quello di Caltagirone.

Maurizio Grosso – Segretario Generale SiFUS

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